venerdì 2 aprile 2010
Mi piacerebbe credere...
Eravamo partiti con grandi propositi: decine di migliaia di lavagne pronte per essere consegnate alle scuole di ogni ordine e grado, così da raggiungere in pochi anni una copertura del 20/25 % delle classi esistenti e da lì partire all'inseguimento dell' Inghilterra (e del Messico ?!?) che viaggiano verso l'addio definitivo all'ardesia. Poi sono sparite le prime 8000 lavagne, fagocitate da un contenzioso all'italiana originato da una gara di appalto in effetti più che eccepibile, in seguito abbiamo assistito all'avvio carbonaro del secondo step dedicato alle scuole superiori con un bando che non è stato pubblicizzato sul sito del MIUR e che si è intravisto su quello dell'Indire. Il bando concedeva alle scuole 5 giorni (nemmeno sufficienti a convocare un collegio per designare i colleghi da avviare alla formazione) per formalizzare l'adesione.Intanto le lavagne potenzialmente destinate ai licei, ai tecnici e ai professionali si erano ridotte ad una, senza alcun cenno, od impegno, circa il prosieguo della distribuzione e mentre si continua ad ignorare che esiste un costo occulto, ma significativo per le scuole, dato dalla assoluta necessità di mettere in sicurezza le aule attrezzate con la lim.Un mio caro amico dirigente scolastico suole dire "mi piacerebbe credere in quello che fanno al ministero ma mi accontenterei che ci credessero loro..."
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Sono perfettamente d'accordo, come si è potuto notare, nella mia scuola, non solo le lavagne sono un numero inferiore rispetto a quelle richieste, ma internet nelle classi non arriva, per cui non possiamo ancora utilizzarle come vorremmo.
RispondiEliminaNel nostro paese,come sempre, si fanno solo progetti,ma pochi se ne realizzano.Nella mia scuola infatti,solo tre aule sono state dotate della lavagna luminosa e manca ancora il collegamento ad internet.
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